giovedì 15 gennaio 2009

Compiti sostanzialmente identici, risultati differenti

Nella mia esperienza personale è capitato più volte che dei compiti sostanzialmente identici vengano esaminati e giudicati molto diversamente.
Tutti sappiamo che l'esame di Stato avviene in un clima tutto particolare, 2000 e passa persone tutte raggruppate in un unico stanzone come può essere il Palastampa di Torino. In questo caso il vicino di banco è a meno di 3 cm dal proprio spazio. I banchi dove si eseguono i compiti infatti sono piccoli e vicinissimi gli uni agli altri.
Le soluzioni dei compiti si possono trovare sui codici che regolarmente entrano all'esame di Stato, timbrati vidimati dalla commissione. È infatti inutile portarsi dei manuali dove copiare o dei testi con i pareri già svolti, se si viene scoperti oltre alla figura di merda si viene esclusi.
Dicono sia già successo anche che chi abbia copiato il compito da manuale con pareri svolti sia stato bocciato con voto inferiore alla soglia della promozione.
Purtroppo ci troviamo in situazioni dove degli esaminatori si trovano a correggere più di 6000 compiti (2000x3) che bene o male dicono tutti la stessa cosa. In base alla sentenza della cassazione numero, pertanto siamo a concludere che il caso prospettato si possa risolvere nel seguente modo.
In questo caso ho notato una cosa semplice, mettiamoci nei panni dell'esaminatore che si trova un compito esattamente uguale ad un altro. Uguale inteso non tanto con i punti e virgole e le lettere ma nella sostanza.
Immaginiamo che tale situazione si ripete per centinaia di volte, voi capite che, sebbene umanamente uno cerchi di provare ad essere oggettivo, non potrà evitare di ritenere il primo compito letto come sufficiente e gli altri leggermente inferiori. È triste a chi tocca ed è toccato anche a me.
Necessità è quindi trovare un sistema di redazione del compito che, essendo diverso, non annoi e che in parte lo stupisca. Un sistema che però dia subito l'impressione che che chi scrive ha capito la problematica. Stiamo attenti però a non esagerare e non cadere nel segno di identificazione.
Il consiglio che ho appena descritto parte dal presupposto che le soluzioni al problema giuridico prospettato con la traccia del compito possa essere definito, interpretato e risolto con la soluzione presente nei codici annotati con la giurisprudenza e pertanto una soluzione bene o male argomentata dalla maggior parte dei candidati.

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